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La gestione della crisi d’impresa: strumenti, fasi e ruolo del professionista

Aggiornamento: 23 ott

🔍 Che cos’è la crisi d’impresa


Negli ultimi anni, la crisi d’impresa è diventata uno dei temi centrali della consulenza aziendale e del diritto commerciale.

Il Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza (D.Lgs. 14/2019) ha introdotto strumenti e procedure che permettono all’imprenditore di individuare tempestivamente i segnali di difficoltà economico-finanziaria e di attuare misure correttive per evitare l’insolvenza.


In termini pratici, si parla di crisi quando un’impresa non riesce più a generare flussi di cassa sufficienti a rispettare le proprie obbligazioni nei tempi dovuti.

È una condizione di tensione finanziaria che, se gestita in modo tempestivo, non comporta necessariamente la chiusura dell’attività, ma può essere affrontata con strumenti mirati di risanamento.


⚠️ Riconoscere i segnali di crisi


Individuare per tempo gli indicatori di crisi è essenziale per intervenire prima che la situazione diventi irreversibile.

Tra i principali segnali di allerta troviamo:


Difficoltà nel pagamento regolare di fornitori, dipendenti o imposte;


Ricorso eccessivo al credito bancario a breve termine;


Diminuzione dei margini operativi e perdita di redditività;


Crescente esposizione verso banche e fisco;


Ritardi nella redazione o approvazione dei bilanci.


L’imprenditore attento e supportato da un consulente qualificato può trasformare questi segnali in un punto di ripartenza, attivando gli strumenti corretti previsti dalla legge.


⚙️ Gli strumenti per affrontare la crisi d’impresa


Il Codice della Crisi d’Impresa ha introdotto procedure flessibili e progressive, pensate per favorire la continuità aziendale e il risanamento sostenibile.

I principali strumenti oggi disponibili sono i seguenti:


1️⃣ La composizione negoziata della crisi


È lo strumento più innovativo introdotto dal legislatore.

Consente all’imprenditore in difficoltà di avviare una trattativa assistita da un esperto indipendente, scelto dalla Camera di Commercio, con lo scopo di individuare una soluzione condivisa e non giudiziale di riequilibrio economico-finanziario.


La composizione negoziata è volontaria e riservata, e può portare a diversi esiti positivi: accordi con i creditori, rinegoziazioni bancarie o piani di ristrutturazione.


2️⃣ Il piano attestato di risanamento


È uno strumento autonomo e stragiudiziale che permette all’imprenditore di definire un piano di risanamento e di farlo attestare da un professionista indipendente.

Pur non essendo soggetto ad approvazione giudiziale, il piano attestato offre importanti tutele in caso di successiva insolvenza, come la non revocabilità di determinati atti e pagamenti.


3️⃣ L’accordo di ristrutturazione dei debiti


Questa procedura prevede la negoziazione di un accordo vincolante con i creditori, che viene poi omologato dal tribunale.

L’accordo consente di rinegoziare i termini del debito e, in alcuni casi, di renderlo efficace anche nei confronti dei creditori non aderenti, garantendo maggiore stabilità e certezza al piano di risanamento.


4️⃣ Il concordato preventivo


È la procedura concorsuale classica per eccellenza, rivolta alle imprese che necessitano di una ristrutturazione profonda.

Può essere:


In continuità aziendale, se l’obiettivo è mantenere l’attività produttiva;


Liquidatorio, se è prevista la cessione dei beni e la chiusura ordinata della società.


Il concordato richiede un piano dettagliato e l’approvazione del tribunale, ma rappresenta spesso l’ultima opportunità per tutelare i creditori e preservare valore economico e occupazionale.


👔 Il ruolo del consulente nella gestione della crisi


Gestire una crisi d’impresa richiede una visione integrata e multidisciplinare.

Il consulente specializzato è una figura chiave in tutte le fasi del processo:


Analizza i bilanci e individua le cause strutturali della crisi;


Valuta la sostenibilità economica e finanziaria dell’attività;


Seleziona lo strumento giuridico più idoneo (negoziato, piano, accordo, concordato);


Predispone la documentazione necessaria e assiste l’imprenditore nei rapporti con banche, creditori e organi giudiziari;


Monitora costantemente l’attuazione del piano di risanamento.


L’obiettivo principale è preservare la continuità aziendale e tutelare l’imprenditore, evitando che la crisi si trasformi in insolvenza irreversibile.


💡 La crisi come occasione di rinnovamento


Affrontare la crisi in modo consapevole può diventare un’opportunità di riorganizzazione e rilancio.

Molte aziende, una volta superata la fase critica, riescono a riposizionarsi sul mercato grazie a una gestione più efficiente, a un controllo più rigoroso dei costi e a una pianificazione strategica più attenta.


La crisi d’impresa non deve essere percepita come un fallimento, ma come un momento di riflessione e di evoluzione del modello aziendale, sator servizi mette a disposizione un tool gratuito per effettuare un pre-check della tua impresa:


🧾 Conclusione


La tempestività è l’elemento decisivo nella gestione della crisi.

Agire presto, con il supporto di un consulente esperto, permette di sfruttare al meglio gli strumenti previsti dalla normativa e di preservare la continuità operativa dell’impresa.


Per gli imprenditori, il messaggio è chiaro:

riconoscere la crisi e affrontarla con metodo è il primo passo verso la ripresa.


📍 Articolo a cura di

Sator Servizi – Dottori Commercialisti e Revisori Legali

Specialisti in crisi d’impresa e procedure concorsuali

 
 
 

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